“Spesso mi chiedo perché ci ostiniamo a non voler essere quello che originariamente eravamo: piccoli e abbandonati in questo pianeta come sassi e acqua del mare. Perché non assistere con limpida cognizione allo scorrere del tempo, senza parole che debbano nominare ciò che muta o permane al di là di noi?”
– Laudo, l’orto pensile di Franco Ghigini –

Vi è mai capitato durante una passeggiata o un’escursione di porre attenzione alle rocce? Dopo la mia ultima gita fuori porta nella Valle di Saviore il mio sguardo è stato catturato da questi immensi macigni.

Enormi rocce situate in ordine sparso, quasi con eleganza, all’interno di un prato immenso accompagnato da molti alberi che davano vita, insieme alle montagne circostanti, ad un paesaggio meraviglioso.

Solitamente mi sarei soffermata sulle montagne, cosa che ho fatto una volta in cima, ma in quel momento il mio sentire era rivolto alla roccia.
Una roccia così grande, irregolare ma al contempo liscia, che
mi ha trasmesso la sua vitalità attraverso un abbraccio profondo in connessione con l’ecosistema che mi circondava.

La sua storia arriva dal passato e sicuramente era ubicata in quel luogo da molto tempo infatti guardandola più da vicino mi sono accorta che brillava tanto da voler approfondire la sua storia. Dalla mia curiosità, attraverso il sito del “Gruppo Mineralogico Paleontologico Euganeo”, ho scoperto che le rocce derivano da una cristallizzazione di un magma fuso proveniente dalle profondità della terra (la nostra cara Gaia) e, in particolar modo, il grande masso che mi ha colpito appartiene alla famiglia delle rocce magmatiche intrusive derivanti da un magma acido e cristallizzato lentamente. Inoltre presenta una notevole quantità di quarzo ( il luccichio che avevo notato sulla superficie rocciosa).

Esistono però tanti altri elementi oltre alle rocce da cui sento provenire una forte energia. Per farvi alcuni esempi, sento una connessione con il muschio, la resina, le cortecce, l’erba, i cespugli, animali e insetti e la terra sulla quale cammino.

In quel momento mi sono posta molte domande riguardo al motivo per cui l’uomo si sofferma sugli elementi visivamente più belli

come ad esempio alberi, fiori, montagne tralasciando il suo sguardo nei confronti di tutto ciò che sta al di fuori di questi ultimi tre elementi. Quali siano queste motivazioni è difficile da comprendere. Forse perché l’uomo dà per scontato ciò che lo circonda? O semplicemente l’occhio umano è attratto dalla bellezza?
La bellezza è un concetto astratto che ognuno di noi percepisce in base alle nostre sensazioni, ai nostri gusti e alle nostre esperienze. Ora chiedo a voi lettori, con una parola, di definire la bellezza mentre pensate alla natura e a tutto ciò che ne fa parte senza tralasciare neanche un minimo organismo.
Quindi, cos’è per voi la BELLEZZA?

Debora Antonini – Facilitatrice NatureTherapy